L’I.C. Omignano – Gioi è attivo e sensibile circa le tematiche del bullismo e del cyberbullismo e promuove iniziative di formazione e sensibilizzazione.
ll bullismo e il cyberbullismo sono dei fenomeni sociali estremamente gravi tanto che sono considerati ormai come un problema di salute internazionale.

Bullismo
Il termine bullismo deriva dalla traduzione letterale del termine “bullying”, parola inglese comunemente usata per caratterizzare il fenomeno delle prepotenze tra i pari in un contesto di gruppo.
Il bullismo è un comportamento aggressivo e ripetuto che può manifestarsi in vari modi, come insulti, minacce, violenza fisica e isolamento sociale.
Le caratteristiche sono: l’intenzionalità di creare una sofferenza, la ripetizione nel tempo del comportamento offensivo, lo squilibrio di potere in quanto la vittima non è in grado di difendersi.
Può assumere una forma diretta e una indiretta.
Il bullismo diretto è caratterizzato da attacchi che implicano un confronto in “presenza”, diretto con la vittima e si distingue in bullismo fisico (colpi pugni, strattoni, calci, estorsione di somme di denaro con minacce, danneggiamento di oggetti personali della vittima, furti di oggetti) e bullismo verbale (offese e minacce).
Il bullismo indiretto è caratterizzato da attacchi che non implicano il confronto diretto con la vittima come l’esclusione intenzionale dai gruppi, la diffusione di pettegolezzi, maldicenze e calunnie.
Questo preoccupante fenomeno è basato sul pregiudizio e la discriminazione infatti è la diversità che fa scattare l’attacco su categorie deboli. Il bullismo è infatti un fenomeno d tipo omofobico in quanto legato a caratteristiche della vittima come il sesso, l’etnia, la nazionalità, la disabilità, l’aspetto fisico e l’orientamento sessuale.
Studi ed evidenze scientifiche nazionali e internazionali sottolineano come il bullismo non sia un fenomeno individuale che riguarda solo il bullo e la vittima ma un fenomeno sociale, di gruppo, considerato che la maggior parte delle prepotenze avviene in classe o comunque in presenza di altri ragazzi che, in maniera più o meno attiva, possono favorire o ostacolare tali comportamenti.
Lo studio approfondito delle situazioni di bullismo e delle dinamiche che le caratterizzano ha consentito di identificare 6 ruoli principali:
- bullo: chi prende attivamente l’iniziativa per compiere le prepotenze;
- aiutante bullo o bullo gregario: chi compie atti di bullismo come seguace del bullo;
- sostenitore del bullo: chi sostiene e rinforza il bullo ad esempio ridendo, incitando o anche solo fermandosi a guardare;
- vittima: chi subisce gli atti di bullismo;
- difensore della vittima: chi prende le difese della vittima;
- esterno-spettatore passivo: chi sa e non fa nulla, non interviene cercando di tenersi fuori da ciò che sta accadendo.
Cyberbullismo
A differenza del bullismo, il cyberbullismo è un fenomeno più recente, noto da circa un decennio. La legge 29 maggio del 2017 n° 71 intitolata “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo“ all’articolo 1, comma II, definisce cos’è il cyberbullismo: “… si intende qualunque forma di pressione, aggressione molestia, ricatto, denigrazione, diffamazione, furto di identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti online aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso o la loro messa in ridicolo.
Si tratta di comportamenti che rientrano in quelli del bullismo classico ma sono agiti attraverso i mezzi mediatici.
Sintetizzando si potrebbe definire il cyberbullismo come atti di bullismo perpetrati da un individuo o da un gruppo di persone attraverso i moderni mezzi di comunicazione (social network, e-mail, messaggeria istantanea, blog, chat, siti web) nei confronti di una persona che non può difendersi.
Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet.
Il bullismo diventa quindi cyberbullismo e presenta diverse tipologie:
- scritto-verbale: insulti tramite messaggi di testo, e-mail, pubblicati su siti social network o tramite telefono (telefonate mute);
- visivo: diffusione di foto e video che ritraggono situazioni intime violente o spiacevoli tramite cellulare, siti web e social network;
- esclusione: esclusione della comunicazione online e dei gruppi in personificazione.
Il cyberbullismo presenta sia elementi di continuità rispetto al bullismo tradizionale sia elementi di novità che caratterizzano in maniera specifica il fenomeno, connessi alle modalità interattive mediate dalle nuove tecnologie. Gli elementi di novità sono: l’anonimato, la deresponsabilizzazione (disimpegno morale), il tempo e lo spazio illimitati, la facilità di accesso, il pubblico più vasto, la permanenza nel tempo e la rapida diffusione.
Differenze tra Bullismo e Cyberbullismo
Bullismo | Cyberbullismo |
Sono coinvolti solo gli studenti della classe e/o dell’Istituto; | Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di tutto il mondo; |
Generalmente solo chi ha un carattere apparentemente forte, capace di imporre il proprio potere, può diventare un bullo; | Chiunque, anche chi è vittima nella vita reale, può diventare cyberbullo; |
I bulli sono studenti, compagni di classe o di Istituto, conosciuti dalla vittima; | I cyberbulli possono essere anonimi e sollecitare la partecipazione di altri “amici” anonimi, in modo che la persona non sappia con chi sta interagendo; |
Le azioni di bullismo vengono raccontate ad altri studenti della scuola in cui sono avvenute, sono circoscritte ad un determinato ambiente; | Il materiale utilizzato per azioni di cyberbullismo può essere diffuso in tutto il mondo; |
Le azioni di bullismo avvengono durante l’orario scolastico o nel tragitto casa-scuola, scuola-casa; | Le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24; |
Le dinamiche scolastiche o del gruppo classe limitano le azioni aggressive; | I cyberbulli hanno ampia libertà nel poter fare online ciò che non potrebbero fare nella vita reale; |
Bisogno del bullo di dominare nelle relazioni interpersonali attraverso il contatto diretto con la vittima; | Percezione di invisibilità da parte del cyberbullo attraverso azioni che si celano dietro la tecnologia; |
Reazioni evidenti da parte della vittima e visibili nell’atto dell’azione di bullismo; | Assenza di reazioni visibili da parte della vittima che non consentono al cyberbullo di vedere gli effetti delle proprie azioni; |
Tendenza a sottrarsi da responsabilità portando su un piano scherzoso le azioni di violenza. | Sdoppiamento della personalità: le conseguenze delle proprie azioni vengono attribuite al “profilo utente” creato. |
Rientrano nel Cyberbullismo:
- Flaming: messaggi online violenti e volgari mirati a suscitare battaglie verbali in un forum.
- Harassment (molestie): spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno.
- Cyberstalking: invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto che la vittima arriva a temere per la propria incolumità.
- Denigrazione: pubblicazione all’interno di comunità virtuali di pettegolezzi e commenti crudeli, calunniosi e denigratori, al fine di danneggiare la reputazione della vittima.
- Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione.
- Trickery (inganno): ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via web, anche attraverso la pubblicazione di audio e video confidenziali.
- Impersonation (sostituzione di persona): farsi passare per un’altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili.
- Sexting: invio di messaggi via smartphone ed Internet, corredati da immagini a sfondo sessuale.
- Happy Slapping: registrazione, all’insaputa della vittima, di video in cui subisce violenze fisiche o psichiche per poi diffonderlo in internet.
- Outing and Trichery: comportamenti che consistono nell’entrare in confidenza con una persona in maniera che questa condivida informazioni ed immagini riservate ed intime, per poi diffonderle su internet o altri mezzi elettronici senza il suo consenso.
Le conseguenze delle vittime variano da soggetto a soggetto e in relazione alla loro storia familiare e personale.
In generale tra le conseguenze a breve termine si riscontra sconforto e sfiducia negli altri, un ritiro in se stessi, manifestazioni psicosomatiche es. mal di testa, mal di pancia, rifiuto di andare a scuola, calo nel rendimento scolastico, disturbi del sonno e di alimentazione. Tra le conseguenze a lungo termine si riscontra ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare, autolesionismo, idee suicidarie e/o tentativi di suicidio.
La Dirigente Scolastica istituisce per l’A.S. 2024/2025 il “Team Antibullismo” che risulta così costituito:
− Dirigente scolastico reggente Prof.ssa Daniela Ruffolo
− Referente scolastico per il contrasto del bullismo e cyberbullismo Prof.ssa Milena Greco
− Animatore digitale – Prof.ssa Paola Guercio
− Collaboratore del Dirigente -Prof.ssa Carmela Rizzo
− Docente con incarico di FS AREA 2 Docente Angela Feola
– Docente referente d’istituto per l’educazione civica Prof.ssa Giuseppina Conte
Compiti del Team
Il team svolgerà i seguenti compiti:
- promuovere la conoscenza e la consapevolezza del bullismo e del cyberbullismo attraverso progetti d’istituto che coinvolgano genitori, studenti e tutto il personale;
- coordinare le attività di prevenzione ed informazione sulle sanzioni previste e sulle responsabilità di natura civile e penale, anche con eventuale affiancamento di genitori e figure professionali esterne alla scuola;
- intervenire nei casi di bullismo.
Il team curerà la diffusione delle nuove disposizioni della Legge del 17 maggio 2024 n.70 recante disposizioni e delega al governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyber bullismo.
Nello specifico curerà:
a) la sezione web, con rimando al sito del MIM www.generazioniconnesse.it per informazioni di carattere generale;
b) il monitoraggio sul rispetto del Regolamento sulla comunicazione e sulla pubblicazione di foto e video da parte della scuola;
c) la creazione di una cassetta riservata in cui gli alunni potranno lasciare segnalazioni su eventuali episodi di bullismo ricevuti o visti;
d) la pianificazione di una serie di iniziative da destinare alle azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno, rivolte a tutti gli studenti dell’istituto, alle loro famiglie ed al personale scolastico.
e) la promozione nella “Giornata nazionale contro il bullismo a scuola” di una riflessione in tutte le classi;
f) la partecipazione ad eventi/concorsi locali e nazionali;
g) il coinvolgimento di Enti Esterni, Forze dell’Ordine (Polizia di Stato, Polizia Postale, Guardia di Finanza) in attività formative rivolte agli alunni e all’intera comunità;
h) l’utilizzo e divulgazione tra gli insegnanti di iGloss@1.1 per l’ABC dei comportamenti devianti e dei risvolti socio-giuridici (https://magazine.gdprscuola.it/articoli/cyberbullismo-come-la-scuola-puo-educare-gli-studenti-a-un uso-consapevole-della-rete/) ;
i) le azioni di monitoraggio dei processi e di rilevazione finale degli esiti;
l) la creazione sul sito istituzionale di un’apposita sezione;
m) la condivisione con il collegio dei docenti dell’esito del monitoraggio dei fenomeni di bullismo e cyber bullismo nelle scuole italiane a cura della PIATTAFORMA ELISA;
n) l’aggiornamento del regolamento di istituto in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyber bullismo.