Il Rapporto di Auto-Valutazione, composto da più dimensioni ed aperto alle integrazioni delle scuole, è in grado di fornire una rappresentazione della scuola attraverso un’analisi del suo funzionamento e costituisce inoltre la base per individuare le priorità di sviluppo verso cui orientare il piano di miglioramento.
Il ruolo del RAV è quello di analizzare e valutare la situazione in cui si trova ogni istituzione scolastica, per darsi nuovi obiettivi a breve e lungo termine. Queste valutazioni saranno poi visibili, consultabili e confrontabili.
Appare quindi importantissimo far sì che venga fatta una scelta partecipativa e condivisa di stampo collegiale: coinvolgere tutte le componenti della comunità scolastica significa riuscire ad avere un’immagine unitaria e davvero completa della realtà, oltre che mettere a punto una strategia di sviluppo e miglioramento concordata e conosciuta da tutti.
A compilare questo prospetto sono il Dirigente Scolastico e il cosiddetto Nucleo di Valutazione, un gruppo di docenti scelto: la direzione dovrebbe essere quella della collaborazione e del confronto tra le varie anime della scuola a disegnare un quadro completo di quella che è la condizione complessiva dell’istituzione.
Nota metodologica e guida operativa per la compilazione del RAV
Il Piano di Miglioramento è la fase conseguente gli esiti del processo di diagnosi che la scuola effettua per procedere alla stesura del Rapporto di Autovalutazione (RAV).
Tale processo mette in risalto aree di debolezza che si ritiene debbano essere colmate attraverso azioni scelte ad hoc, finalizzate anche a perfezionare gli elementi positivi presenti nella scuola.
Il P.d.M. si articola in 4 sezioni:
1. Relazione tra Piano di Miglioramento e Rapporto di Autovalutazione
2. Scelta delle azioni e obiettivi di processo
3. Pianificazione delle azioni, obiettivi di processo e monitoraggio.
4. Valutazione, condivisione e diffusione dei risultati del Piano di Miglioramento
1. Relazione tra Piano di Miglioramento e Rapporto di Autovalutazione
Il processo di Autovalutazione è lo strumento informativo di riferimento per la definizione di azioni finalizzate al miglioramento della performance della scuola. In tale ottica il miglioramento viene inteso come uno dei principali scopi della auto-valutazione, fondato sui risultati da essa ottenuti e dunque su evidenze, sviluppato secondo obiettivi e azioni chiaramente definiti, guidato dal Dirigente Scolastico che ne è il diretto responsabile e monitorato, nel corso della sua realizzazione, dal Referente del Piano di Miglioramento e dal Nucleo di Autovalutazione.
Priorità, Traguardi e Obiettivi
Premessa
Priorità strategiche
Traguardi
Obiettividi processo
Le azioni di miglioramento
Le scelte dell’istituto
2. Scelta delle azioni e obiettivi di processo
Il Rapporto di Autovalutazione permette di mettere in evidenza i miglioramenti cruciali; per
concentrare su di essi l’attenzione di tutti coloro che operano all’interno della scuola, consente di porre in luce gli elementi che si ritiene siano di forte impatto sull’organizzazione della scuola e sulla capacità che essa ha di conseguire i risultati che si è prefissata.
3. Pianificazione delle azioni, obiettivi di processo e monitoraggio.
Nell’ambito di un Piano di Miglioramento, pianificare le azioni significa individuare soluzioni praticabili e selezionare, pertanto, le azioni migliori in considerazione del rapporto costo/beneficio da un lato e di capacità/possibilità di realizzazione dall’altro.
La pianificazione degli interventi comporta pertanto l’analisi delle idee progettuali e il loro ordine in rapporto alla salienza dei problemi da affrontare ma anche la definizione delle modalità e delle responsabilità relative all’attuazione dei progetti; ad essi possono essere affiancate semplici iniziative la cui attuazione permette di dare visibilità immediata dei risultati del processo di valutazione.
4. Valutazione, condivisione e diffusione dei risultati del Piano di Miglioramento
Il Piano di Miglioramento è per sua natura uno strumento che richiede la collaborazione di vari soggetti poiché un’idea, per quanto buona, può essere realizzata soltanto sulla base di un consenso mobilitato, della condivisione e di una comunicazione efficace che preveda canali di trasmissione diversificati.